Ri-tratti
Mostra fotografica personale di
Franco Ferro
Quando un ritratto funziona si percepisce, arriva dritto dove deve arrivare, ma non è mai una questione di tecnica o di attrezzatura, c’è qualcosa che va oltre, che ci colpisce all’improvviso e che non lascia scampo. Resta in noi e ci racconta il mondo di una persona attraverso uno sguardo, un’espressione del viso, un istante. Un buon ritratto è molto difficile da spiegare perché quello che sentiamo non sempre si può tradurre con le parole, a volte si viaggia su frequenze che hanno poco a che vedere con la logica e che sono più vicine all’istinto, alle emozioni e a quella parte primordiale che c’è in noi.
Mi spiego meglio. Pochi conoscono il retroscena di uno dei ritratti più famosi di Steve McCurry, quello della ragazza afgana, che nel 1985 ha conquistato la copertina del National Geographic. Questa foto era stata scartata dal photo editor in favore di un’altra (altrettanto bella), il direttore però decise di pubblicare l’immagine che tutti conosciamo. Perché lo ha fatto? Perché probabilmente non ha potuto fare altrimenti. Quando una fotografia va oltre la tecnica e le regole, scatena in chi lo guarda un’emozione che diventa quasi impossibile da tradurre in parole ma che, arriva e, in qualche modo, riesce anche a restare, diventa una storia.
Franco Ferro grazie alla sua esperienza, alla tecnica e, soprattutto, alla sua sensibilità riesce a dar vita ai soggetti delle sue foto, restituisce a chi guarda le sue immagini, l’autenticità individuale delle persone ritratte. Quelli che comunemente chiamiamo “modelli”, in questo caso sono “persone”, ognuna diversa dall’altra e con un bagaglio di emozioni e sensazioni che il fotografo riesce a percepire e a trasmettere a tutti noi.
Lo sguardo di Franco Ferro restituisce un equilibrio emozionale e tecnico, i suoi ritratti mostrano una sensibilità e un’interiorità molto toccante che si percepisce in particolar modo nelle foto in bianconero, sia quelle con soggetti femminili che quelli maschili. La luce aggiunge densità alle foto in cui si mescolano un’apparente semplicità ad un’eleganza retrò e avvolgente che ci trasporta quasi dentro un set cinematografico.
Tra gli ultimi progetti di Franco Ferro ci sono i ritratti beauty, un genere molto particolare in cui i volti delle modelle diventano delle tele in cui il fotografo dipinge con la luce e con i colori. Pennellate di colori con un make up intenso che si rifà all’arte contemporanea e al mondo dei prodotti di bellezza, con qualche incursione nel mondo food grazie ai simpatici zuccherini colorati, che diventano parte integrante del trucco. In questo caso le modelle giocano con il fotografo, mettono a disposizione la loro bellezza per creare qualcosa di nuovo, nessuno si svela o si racconta, ma si gioca ad essere qualcun altro, a inventare un nuovo modo di essere donne, muse e arte.
Serena Vasta