Sale dal profondo
Mostra fotografica di Gaetano Bonanno, Pippo Fichera, Daniela Sidari, Pietro Urso e Gianluigi Zaberto
La Sicilia è una terra ricca di misteri, colori e bellezza, da un capo all’altro dell’isola è possibile scoprire luoghi caratteristici e meravigliosi che hanno come protagonista la natura in tutte le sue sfumature. La Sicilia racconta, ogni pietra, ogni folata di vento, ogni fiore, tutto in questa terra è impregnato di storia, di natura e anche di futuro.
Viaggiare per la Sicilia vuol dire entrare in contatto con realtà affascinanti e molto diverse tra loro, il fuoco del vulcano, le miniere di zolfo, l’odore salmastro delle coste e quello dei pini di montagna, profumi e sensazioni che raccontano una terra magica. Gaetano Bonanno, Pippo Fichera, Daniela Sidari, Pietro Urso e Gianluigi Zaberto sono andati alla scoperta delle miniere di salgemma a Realmonte e Racalmuto, luoghi in cui si fondono lavoro, sale e magia. Realmonte è un paesino in provincia di Agrigento che conta circa 5000 abitanti, spostandosi verso l’entroterra a 2,5 chilometri dal centro, nella contrada Scavuzzo, si trova la Miniera di salgemma, un giacimento che si è formato circa 6 milioni di anni fa, attualmente è una delle più importanti fonti di estrazione di sale presenti in Sicilia, insieme alla miniera di Racalmuto e a quella di Petralia Soprana, tutte e tre sono gestite dalla società ITALKALI s.p.a.. Queste miniere di sale sono un punto di riferimento per tutta la Sicilia e l’Italia, ogni giorno vengono estratti enormi quantità di sale da cucina, ma anche sale per l’uso industriale ed altri sali potassici che sono considerati una sorta di oro bianco, da cui si ricavano fertilizzanti per l’agricoltura, prodotti chimici per le industrie farmaceutiche ed anche materiali plastici e resinosi.
Sale dal profondo è il lavoro collettivo di cinque impavidi fotografi che, muniti di torce e caschetti, hanno raccontato questi luoghi per mostrare un altro pezzettino di Sicilia, questa volta custodito nelle profondità della terra. La miniera di sale è un posto di lavoro per tante persone ma è anche un luogo misterioso e affascinante in cui la natura ha messo in mostra tutto il suo potere. I rosoni sono forse l’elemento più affascinante, strutture stratificate formatesi dall’incrocio del salgemma con altri sali, cerchi concentrici di colori diversi, una spirale naturale, in cui forme e colori si mescolano e creano qualcosa di unico, chiazze chiare e scure mescolate tra loro e che risalgono a 5 milioni di anni fa.
A Realmonte, tra camion, tunnel per il trasporto del materiale e lo stoccaggio, scatole ed escavatrici, sorge anche la Cattedrale di sale, come in tutti i luoghi di lavoro lontani dal centro cittadino, anche nella miniera di sale, i minatori hanno creato un posto speciale in cui dire grazie a Dio, per sentirsi protetti ed avere Qualcuno che vegli su di loro mentre si trovano parecchi metri sotto la superficie, lontani da aria e luce. La cattedrale di sale è una vera chiesa le cui pareti sono state scolpite a mano ed in cui ogni anno viene celebrata una messa il 4 dicembre, il giorno di Santa Barbara, la santa protettrice dei minatori. La cattedrale di Sale è un’opera unica nel suo genere e al suo interno si trovano varie sculture religiose scolpite a mano, con amore, dedizione e cura per i dettagli. Sul presbiterio sopraelevato di quattro gradini c’è la mensa su cui troviamo un agnello e l’ambone su cui sono incisi una croce ed il cero pasquale scolpiti partendo da un grosso blocco di sale. La cattedra vescovile è un trono scolpito nella parete su cui si erge un emblema vescovile. Dietro la mensa, è stato posto un abside sulla cui parete di chiusura è stata scolpita in bassorilievo la figura di Santa Barbara, a destra c’è un bassorilievo dedicato alla “Sacra Famiglia” a sinistra un altro raffigurante Gesù Crocifisso. All’ingresso della chiesa ci sono le caratteristiche acquasantiere, anche queste ricavate da grossi blocchi di sale scolpiti a mano.
Sale dal profondo di Gaetano Bonanno, Pippo Fichera, Daniela Sidari, Pietro Urso e Gianluigi Zaberto è un reportage completo sull’estrazione e il confezionamento del sale da cucina, si parte dalle miniere in cui possiamo vedere la bellezza della natura e il lavoro dell’uomo e si continua con ponteggi, escavatrici, trivelle e tunnel per estrarre il sale. Si passa quindi alla fase di stoccaggio e trasporto con i camion che portano il sale nelle raffinerie dove viene lavorato, confezionato e imballato.
Serena Vasta