Il treno bianco, in viaggio tra i sorrisi
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Ferdinando Portuese
Sono salito sul treno bianco quasi in punta di piedi, timoroso per le ore di viaggio in treno necessarie per raggiungere Lourdes partendo da Villa San Giovanni. Mi aspettavano almeno 18 ore da vivere a stretto contatto con la sofferenza di fratelli ammalati.
In verità già durante l’attesa del treno alla stazione di partenza qualcosa non mi tornava, i visi dei volontari UNITALSI non erano i volti di coloro che si apprestano a svolgere un servizio logorante; piuttosto, osservavo visi sorridenti, come hanno coloro che stanno per vivere un periodo lieto.
Conoscevo poco l’UNITALSI, non ero neanche sicuro del significato dell’acronimo: Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali. Il volontario UNITALSI è una persona che sceglie di trascorrere del tempo, spesso rubato alle ferie, e spendere del denaro, molte volte risparmiato in piccole dosi, per vivere l’esperienza del volontariato, assistendo amici speciali in occasione di pellegrinaggi religiosi.
Ho incontrato ragazzi e ragazze, che si occupavano di tutto, dall’assistenza sanitaria ai servizi di pulizia, ho visto volontari diventare occhi per chi non vedeva e gambe per chi obbligato all’uso della carrozzina.
Ho conosciuto medici, sacerdoti, suore che si prodigavano per la cura fisica e spirituale del compagno di viaggio.
Il mio ruolo sul treno era quello di documentare il servizio, che “Il piccolo coro“ della Parrocchia San Vito di Mascalucia avrebbe svolto in occasione del 7° pellegrinaggio nazione UNITALSI, “giovani in cammino” svoltosi a Lourdes dal 5 al 10 dicembre 2014, nel luogo dove nel 1858, nella Grotta di Massabielle, la Madonna apparve a Bernadette Soubirous.
Il servizio del coro consisteva nell’accompagnare con il canto sia le funzioni religiose che altri momenti di fraternità anche durante il viaggio in treno.
E’ stato emozionante ascoltare le parole che il mio amico Cesareo, ha rivolto a Maria, la direttrice del coro: “Grazie, con il vostro canto mi avete aiutato a pregare”.
Ed io ringrazio il Signore per aver previsto questa esperienza nella mia vita, per aver conosciuto veri cristiani che vedono Gesù nel fratello bisognoso, per aver incontrato il buon samaritano che spende del proprio per la cura del prossimo sofferente.
Da cristiano so che la conversione può avvenire anche nell’ultimo istante di vita, come accadde al buon ladrone, ma francamente credo che prima si inizia meglio è, per far sì che con l’amore verso il prossimo la nostra vita sia da subito un viaggio tra i sorrisi.