VISIONE INTIMA
alla scoperta dei segreti della realtà
MOSTRA FOTOGRAFICA
a cura dei Soci Le gru partecipanti al workshop con Ivano Bolondi
Recensione di Silvano Bicocchi
Il senso del Workshop “Visione intima – Alla scoperta dei segreti della realtà”, condotto dal fotografo Ivano Bolondi, sta nell’apprendimento teorico e pratico della poetica, cioè delle leggi che governano l’interpretazione fotografica, di questo importante autore.
In oltre trent’anni di fotografia, Bolondi ha maturato uno stile inconfondibile che ha dimostrato, con “immagini che dicono più di quel che mostrano” , come la fotografia possa penetrare nei segni della realtà e svelarne i significati più segreti.
I corsisti sono stati aiutati a conoscere le potenzialità della visione indiretta del mondo attraverso il riflesso, la trasparenza, lo sfocato, l’ombra, il mosso, il frammento posto in relazione improbabile con il contesto.
Con la fotografia indiretta non viene messo in discussione lo statuto originale della fotografia, per intenderci rispetto a “The pencil of nature” di Fox Talbot, perché, nonostante le visioni siano del tutto impensabili rispetto la visione oculare, esse risultano già stabilite allo scatto della fotocamera.
Con questa modalità creativa Bolondi ha dimostrato loro come l’immagine, creata già allo scatto, possa registrare visioni che vanno oltre l’ordinaria percezione delle cose e pertanto mettere le ali alla creatività del fotografo.
Le leggi che governano la poetica di Ivano Bolondi sono essenziali:
– l’immagine si realizza allo scatto come con la diapositiva.
– Il punto di ripresa si avvale della visione indiretta.
La visione indiretta del soggetto è compiuta attraverso un mezzo occasionale, appartenente alla realtà ripresa, che attraverso gli effetti ottici ben visibili in macchina, come la riflessione, la trasparenza, la diffrazione, ecc… , presenta un aspetto trasformato delle cose. Concettualmente, compiere questa scelta, è come infrapporre un velo tra la fotocamera e il soggetto, questo è il velo dell’interpretazione. Interpretare un soggetto è scegliere il velo che ne trasforma l’immagine rendendola segno del sentire dell’autore.
Le immagini dei corsisti, scelte dal docente, sono state scattate durante il Workshop. Tutte quante ci mostrano una fotografia liberata dalla visione diretta della realtà e rivolta all’interpretazione soggettiva del mondo.
Il messaggio che si legge in queste fotografie, è che scoprire vuol dire aprire, col frammento, le pieghe in cui la realtà nasconde i propri segreti.
Esse dimostrano che la visone intima non è quella diretta dell’occhio ma quella più profonda elaborata dalla mente, la quale dona valore all’immaterialità delle sembianze che si trovano nei riflessi, nelle ombre, ecc…, elementi normalmente ritenuti secondari.
La fotografia nel perdere la presenza fisica del soggetto, sorprendentemente trova nella realtà dei valori visuali molto più fluidi e plasmabili dal pensiero visivo del fotografo.
E’ in questo stato di intenso trasporto espressivo che l’autore può trovare le immagini originali capaci di comunicare le proprie scoperte a chi guarderà le sue fotografie.
Le immagini sono state realizzate in occasione del workshop tenuto dal Maestro Ivano Bolondi durante il 14° Etna Photo Meeting 2008.
Espongono:
Salvo Badalà Afiap – Mario Caramanna Afi – Gianfranco Consiglio – Carmelo Crisafi Bfi – Fabio Fichera – Gino Miano – Nilla Medici – Daniela Sidari – Pietro Urso Bfi/Efiap – Pietro Vilasi Afi/Efiap