RICORDI IMMAGINATI
MOSTRA FOTOGRAFICA
di Antonio Grassi di Sesto San Giovanni (MI)
Recensione di Fausto Raschiatore
“Annicco, un piccolo paese della campagna cremonese. Nel 1934 vi nacque Pietro, mio padre. Del suo paese non mi ha mai parlato molto e ancora più raramente mi ci ha portato. Dopo la sua scomparsa” – racconta Antonio Grassi – “si è fatta strada la consapevolezza che ai miei ricordi è venuta a mancare una parte importante. Forse l’avanzare degli anni riporta inconsciamente verso una maggiore attenzione a quelle che sono le proprie radici. Sono voluto tornare in questi luoghi a me praticamente sconosciuti, per provare a ricreare dei ricordi, guidato solo dall’istinto e dalle emozioni che ho percepito osservando gli ambienti e le situazioni che mi si sono presentati davanti all’ obbiettivo, immaginando e sentendo di vedere attraverso i suoi occhi”. Questa nota introduce “Ricordi immaginati”, una pagina di ricordi ricreati, memorie ricostruite, a cui il b/n conferisce una particolare specificità; momenti vissuti, sentiti, trascritti col cuore, che Antonio Grassi, protagonista di apprezzate performance fotografiche, estrae dall’armadio delle esperienze e presenta con genuinità narrativa, regalando e regalandosi momenti di intimità autentica e straordinaria. Egli indaga e legge tra gli spazi del proprio intimo per approfondire “cose” che conosce poco e per catturarne di inedite, affidando alla fotografia il compito di dare ad esse forma, contenuto, significato e visibilità. E’ proprio attraverso il linguaggio della fotografia che Antonio Grassi intende rivivere il momento della riflessione per approfondire la conoscenza di fatti e luoghi poco familiari, coniugando i racconti del padre con le sue percezioni. Per l’autore lombardo la lettura-rilettura del segmento della campagna cremonese, significa anche coinvolgere il fruitore affinché indirettamente partecipi e condivida i significati e gli esiti dei profili narrativi disegnati dalla trama iconografica, nei quali dominano i tratti strutturali della ricerca avviata per raccontare l’itinerario di un mondo quasi sconosciuto che gli eventi e le circostanze hanno permesso di rivisitare e riscoprire. “Ricordi immaginati” è un lavoro personale, sintesi di un momento di profonda riflessione, con una connotazione singolare che nasconde sofferenza, turbamento, rimpianti, ma è anche una storia di vita autentica da osservare e da analizzare come storia di storie, ventaglio di accadimenti, senso di un rapporto. Una ricerca che assume forma, contenuto, dimensione e significati dopo due anni osservazioni progettuali, “durante i quali vi è stata una graduale riflessione riguardo due fatti della mia vita: la prematura scomparsa di mio padre, accompagnata da profonda amarezza e grande inquietudine, e l’assenza quasi totale di ricordi legati a racconti della sua infanzia, quindi, alle mie radici. Questo mi ha portato alla decisione di andare a cercare personalmente questi ricordi e farli rivivere attraverso delle immagini.” C’è in queste fotografie la rappresentazione di un mondo isolato che vive della propria storia; in esse, copiose di vissuto e rimandi poetici, s’attarda, sospesa dagli anni trascorsi, la trama delle pulsioni disegnate col trascorrere del tempo dall’uomo. Una presenza raccolta e strutturata in sequenza, unitamente alle proprie percezioni, da Antonio Grassi per un atto d’amore verso il padre, i luoghi delle proprie origini, le proprie emotività che permette all’autore di colmare un vuoto e mettersi in pace con se stesso.